Sulle impalcature a lavorare a 60 anni, con orari e carichi di lavoro insostenibili: è la vita dei "nonni" in edilizia, come li definisce la Cgil Veneto, che lancia un allarme: sono loro i più esposti a rischio infortuni. Gli ultimi dati relativi agli infortuni e morti sul lavoro mettono infatti in evidenza una particolare vulnerabilità di lavoratori anziani, soprattutto nel settore delle costruzioni che da solo rappresenta più del 20% degli infortuni mortali avvenuti quest’anno nel Veneto.
Da qui, un appello per il riconoscimento della “gravosità” del lavoro edile così da consentire l’accesso alla pensione anticipata (Ape) senza penalizzazioni alle migliaia di edili veneti con più di 60 anni. Per questo i sindacati degli edili Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil hanno inetto uno sciopero di tutta la categoria per il 7 novembre, proprio a sostegno di un miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza nel lavoro.
"Il lavoro edile è usurante, faticoso e rischioso - scrivono in una nota i segretari regionali di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil-: Avere accesso all'Ape agevolata è necessario per togliere i lavoratori edili più anziani dalle impalcature, aprire a nuove assunzioni di giovani, ridurre gli infortuni e gli incidenti mortali".
(Fonte: tratto dall'articolo)