L’invecchiamento della popolazione italiana procede in modo molto rapido. E l’indicatore più appropriato per calcolarlo è il cosiddetto Indice di Vecchiaia, che molto semplicemente indica il rapporto percentuale tra il numero di abitanti sopra i 64 anni e quello dei bambini tra 0 e 14 anni. Ebbene nel 2020 tale indice è del 178,4%. Vuol dire che ci sono 178,4 anziani ogni 100 bambini. Nel 2019 era del 173,1%, nel 2018 del 168,9%. Nel 2022 era solo del 131,7%, e la crescita che si è avuto è stata sempre più veloce. La causa sta sia nell’aumento dell’aspettativa di vita che nel calo delle nascite, che dopo la crisi finanziaria del 2009-2013 è divenuto sempre più rilevante. Se nel 2022 i bambini, gli italiani con meno di 15 anni, erano il 14,2% e gli anziani il 18,7%, oggi sono rispettivamente il 13 e il 23,2%.
La provincia con il più alto indice di vecchiaia è Biella, dove l’indice è del 275,8%. Qui gli over 64 sono ben il 29,2%, quasi un record nazionale, mentre i bambini solo il 10,6%. Mentre quella di Napoli è la provincia con l’indice più basso, del 121,5%. Qui la percentuale di anziani è minore della media, del 18,2%, quella di bambini è invece più alta, del 15%. E solo nel 2015 sono divenuti meno numerosi degli over 64. Tra le aree con più over 64 in rapporto agli under 15 vi sono anche la sarda Oristano, con il 272,8%, e poi Trieste, Ferrara, Grosseto. Come si vede poi dalla stessa mappa le aree appenniniche, quelle contenute nelle province di Terni, Rieti, L’Aquila, Isernia, per esempio, sono tra quelle che nel Centro-Sud si ritrovano maggiormente nella stessa condizione, con indici di vecchiaia superiori al 230%
Bergamo e Reggio Emilia con un indice di vecchiaia del 150,7% e del 15,8% sono tra le dieci meno anziane. E subito dopo vengono Brescia, Lodi, Trento. La presenza di stranieri, mediamente più giovani, con più figli, e di un’economia più vivace, che trattiene i giovani, fanno in modo che l’indice di vecchiaia lì sia minore di quello per esempio di Lecce, di Messina, di Potenza, di Cosenza, di Cagliari, tutte province in cui viene superato il 180%. E dove l’emigrazione verso il Nord colpisce duramente.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)