Istat: la popolazione italiana non cresce. Diminuiscono le nascite e l'età media sale a 44,4 anni.
Quanti siamo? In Italia risiedono 60.795.612 persone, di cui più di 5 milioni (8,2%) di cittadinanza straniera. Nel corso del 2014 il numero dei residenti nel nostro Paese è rimasto stabile. Il saldo complessivo dà un incremento minimo (+12.944 unità) e addirittura negativo per la popolazione femminile (-4.082). La variazione reale, dovuta cioè alla dinamica naturale e migratoria, registra, al di là delle regolarizzazioni amministrative, un aumento di appena 2.075 unità. Lo rende noto l'Istat nel bilancio demografico nazionale 2014. Il movimento naturale della popolazione (nati meno morti) ha fatto registrare un saldo negativo di quasi 100 mila unità, che segna un picco mai raggiunto nel nostro Paese dal biennio 1917-1918, cioè dal primo conflitto mondiale. Continua la diminuzione delle nascite. Sono stati registrati quasi 12 mila nati in meno rispetto all'anno precedente. Anche i nati stranieri continuano a diminuire (-2.638 rispetto al 2013), pur rappresentando il 14,9% del totale dei nati. Alla diminuzione delle nascite segue l'aumento dell'età media della popolazione che ormai ha raggiunto i 44,4 anni.Il segno positivo, seppur minimo, riguarda la popolazione straniera che ha fatto registrare un incremento di 92.352 unità, portando i cittadini stranieri residenti nel nostro Paese a 5.014.437, pari all'8,2% dei residenti. Il lieve incremento della popolazione iscritta in anagrafe, spiega l'Istat nel bilancio demografico 2014, è dovuto in larga misura alle ultime rettifiche legate alla revisione delle anagrafi, effettuata da tutti i Comuni italiani tra il 2012 e il giugno 2014, a cui si devono aggiungere anche le ricomparse di persone precedentemente cancellate per irreperibilità censuaria (+96.468, di cui 53.427 stranieri), ma già effettivamente presenti sul territorio. Sono circa 200 le diverse nazionalità presenti nel nostro Paese. Per oltre il 50% (oltre 2,6 milioni di individui) si tratta di cittadini di un Paese europeo. La cittadinanza maggiormente rappresentata è quella romena (22,6%) seguita da quella albanese (9,8%).
(Fonte: tratto dall'articolo)