Uno studio sulle patologie neurodegenerative, pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Molecular Medicine, dimostra che la bilirubina influisce positivamente sul morbo di Parkinson. Il paper di ricerca, dimostra come questo derivato del catabolismo dei globuli rossi (si tratta di una sostanza derivante dalla degradazione dell’emoglobina), prevenga la perdita di neuroni dopaminergici responsabile dei sintomi motori nel morbo di Parkinson. Il lavoro ha, inoltre, permesso di identificare e dimostrare il ruolo dominante di una citochina infiammatoria, Tnf-alfa (tumor necrosis factor alpha), nell'indurre la sofferenza e successiva perdita di tali neuroni.
Da un punto di vista traslazionale, cioè come la ricerca di base nata da una problematica medica possa tornare utile al paziente questi risultati sono importanti per due possibilità: in primo luogo, aprono la strada all'uso della bilirubina per rallentare o bloccare la progressione del Parkinson dopo la sua diagnosi, in secondo luogo, dimostrando il ruolo dominate di Tnf-alfa, permettono di indirizzare la ricerca su approcci che, attraverso l'acquisizione di piccole abitudini quotidiane come l'assunzione di nutraceutici che possano regolarne i livelli, possano prevenire l'aumento di Tnf-alfa e il suo effetto dannoso sul cervello.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)