Manca ancora, dopo un anno dall’entrata in vigore della legge sul biotestamento, il registro nazionale delle Dat, disposizioni anticipate di trattamento, in cui i cittadini indicano a quali cure vogliono sottoporsi in caso di futura incapacità di decidere. Anche l’informazione tra i cittadini su cosa siano e come si possano fare le Dat è carente, e le stesse strutture sanitarie spesso sono anch’esse impreparate. Alcune regioni, come la Toscana, si sono mosse bene, mentre altre non hanno ancora attuato nulla. Per ora l’unico modo di esser certi di veder applicate le proprie Dat è di portarsi dietro un foglio in cui si esprime la propria volontà, lasciandone copia al fiduciario, al proprio medico curante, e che sarebbe meglio far inserire nella propria cartella clinica ad ogni ricovero.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)