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Bologna, rinasce l’ex convento Santa Marta: co-housing per over 65 e wellness

www.il corriere.it, 01-11-2019

Bologna, rinasce l’ex convento Santa Marta: co-housing per over 65 e wellness

Da orfanatrofio a casa di riposo: l’ex convento di Santa Marta a Bologna diventerà il primo progetto di co-housing per over 65. Ci vorranno 18 mesi, a partire dal febbraio del 2020, per realizzare 31 alloggi da 30 a 60 metri quadrati e risistemare uno spazio esterno di 2 mila metri quadri divisi tra una terrazza, una loggia coperta e un giardino monumentale.

L’obiettivo del progetto è sperimentare un nuovo modello di residenzialità che garantisca agli anziani l’accesso ad uno standard di vita in grado di soddisfare la loro duplice esigenza di autonomia e socialità e, per questo motivo, trova piena approvazione e sostegno da parte del Comune della città, che da tempo è alla ricerca di un piano a lungo termine in grado di soddisfare le esigenze della popolazione anziana in continua crescita (a tutt'oggi è stimata intorno alle 20.000 persone). "Con questo progetto traghettiamo i singoli interventi pubblici verso una visione complessiva di lungo periodo", ha detto l’assessore al Welfare e alla Sanità, Giuliano Barigazzi, che lancia una suggestione: "Gli appartamenti di proprietà degli over 65 potrebbero ritornare in un circuito di affitti, in cambio di appartamenti protetti".

il Santa Marta diventerà, nelle intenzioni dell’Assessore, un primo esperimento "di politiche che tengano conto dell’invecchiamento attivo autosufficiente".

Sono previste diverse tipologie di appartamenti per le diverse esigenze: 19 saranno per 2 persone, 12 saranno monolocali e sarà inoltre previsto uno spazio destinato al custode.

I servizi comprenderanno un’area wellness con idromassaggio, sauna, bagno turco e spogliatoi, una lavanderia e spazi ricreativi per attività come yoga, pilates e ginnastica dolce.

A disposizione degli ospiti è prevista anche l'assistenza infermieristica.

Tutta la struttura avrà un impianto di domotica, con controllo da remoto di sensori di presenza, antiallagamento e videosorveglianza.

"Sarà un cantiere a basso impatto", ha detto l’architetto dell’Asp Beatrice Accolti. Il progetto prevede infatti la separazione dell’accesso al cantiere dal giardino monumentale. Il Santa Marta sarà residenza privata ma manterrà la sua vocazione di apertura al pubblico: "Questo progetto si collegherà all’esperienza della gestione pubblica del giardino, che si è rivelato un luogo dove si costruiscono relazioni", ha detto la consigliera Amelia Frascaroli.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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LinguaItaliano
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Data dell'articolo2019-11-01
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Fontewww.il corriere.it
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Subtitolo in stampawww.il corriere.it, 01-11-2019
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Parole chiave: Cohousing Qualità della vita