Secondo l’Instant paper "Telemedicina" realizzato pochi mesi fa da Engineering, gruppo tecnologico italiano specializzato nella definizione di percorsi e soluzioni innovative per il Sistema Salute, i servizi di telemedicina stanno crescendo in modo significativo: solo negli ultimi mesi sono infatti oltre 200 i progetti realizzati in questo ambito, di cui quasi il 75% riguardano iniziative dedicate a pazienti non-Covid. Insomma, la pandemia ha accelerato un processo fisiologico che promette di consolidarsi e crescere nei prossimi anni, considerato che già tre italiani su dieci hanno utilizzato piattaforme sanitarie digitali durante l’emergenza coronavirus.
Ora la speranza è che la lezione appresa durante la pandemia possa costituire la base di un nuovo modello di medicina. La conferma in questa direzione arriva dai numeri dell’ultima edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano, secondo cui l’utilizzo degli strumenti di telemedicina ha registrato un balzo del 20%, passando dal precedente 11% all’attuale 30%. L’82% degli italiani vorrebbe poter ricorrere a questi strumenti anche in futuro per migliorare il rapporto col proprio medico, mentre più di sei medici su dieci si dicono favorevoli a strumenti di televisita e telemonitoraggio. La novità, infatti, non ha riguardato soltanto i pazienti, ma anche i professionisti: l’utilizzo di strumenti per le visite a distanza è passato dal 21 al 47%, arrivando a toccare il 39% dei medici specialisti (era appena il 13% prima della pandemia).
(Fonte: tratto dall'articolo)