Si intitola "La borsa che dona" l'iniziativa avviata dall'associazione De Banfield, la onlus che da oltre 30 anni a Trieste segue persone anziane in difficoltà o con alzheimer, e le loro famiglie.
Un gruppo di volontarie ha utilizzato stoffe donate dalla gente, per realizzare una serie di borse. Da preziose stoffe e foulard inutilizzati, donati da numerosi benefattori, nasce così "La Borsa che dona", una collezione di accessori che coniuga solidarietà e moda.
A promuoverla l'Associazione triestina Goffredo de Banfield, da trent'anni in prima linea nell'assistenza alle persone anziane e fragili, o affette da Alzheimer. Le volontarie guidate da Anna Soldano hanno realizzato una gamma di borse, alcune adatte anche all'utilizzo maschile. Si tratta di 146 modelli in tutto, uno diverso dall'altro.
Ad accompagnare il progetto tre volti noti: l’attrice Ariella Reggio, Barbara Franchin, ideatrice di ITS – il contest di moda “International Talent Support” che si svolge ogni anno a Trieste – e il presidente della regata velica triestina “Barcolana” Mitja Gialuz. Tutti e tre hanno deciso di sostenere il progetto donando il loro tempo e “mettendoci la faccia”.
L’auspicio è che ciascuna di queste borse possa donare una vecchiaia più serena. Ognuna di esse si tradurrà in visite a domicilio delle infermiere e delle operatrici sanitarie della onlus alle persone anziane fragili permettendo loro di essere accuditi in modo protetto a casa propria.
Le borse sono disponibili online da martedì 1^ dicembre, Giornata Mondiale del Dono, fino ad esaurimento sul sito: www.debanfield.it
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)