La violenza contro i disabili, i bambini, gli anziani, le persone fragili e deboli è odiosa. E se dovessi fare una classifica dei reati più gravi, metterei questa ai primissimi posti per gravità. La legislazione invece non prevede pene esemplari per i responsabili di simili maltrattamenti. Eppure sappiamo che suscitano sgomento e indignazione nell'opinione pubblica. In tre giorni due episodi sono venuti alla ribalta, grazie alle indagini della Polizia, a Parma, e dei NAS dei Carabinieri, a Grottaferrata, vicino Roma.
Nel primo, maltrattamenti aggravati all'interno di una Casa-famiglia per anziani. Nel secondo, in un Centro di riabilitazione per disabili, violenze di ogni tipo contro 16 ragazzi. C'è da chiedersi come viene reclutato il personale di queste strutture, di solito private, e quali sono i test attitudinali applicati.
C'è da chiedersi perché bisogna pagare 1800 euro al mese per avere ospitalità in una casa famiglia privata per anziani, quando tali strutture dovrebbero essere gestite soprattutto in ambito pubblico.
Le risposte, per me, sono queste: 1) Fare esami scrupolosi sulle attitudini assistenziali del personale, con conseguente verifica periodica. 2) Investire da parte dello Stato in queste strutture, sapendo che tante famiglie sono disposte a pagare - e non poco - l'assistenza in luoghi veramente protetti. 3) Controlli costanti e a sorpresa da parte delle Asl di riferimento e/o dei NAS dei carabinieri. 4) Indagine nazionale sulle, infinite, strutture sparse nel territorio, con verifica periodica sul loro funzionamento. 5) Aggravamento delle pene, anche oltre la proposta del ddl della ministra Lorenzin, che prevede l'aumento di un terzo delle eventuali condanne al carcere.
(Fonte: tratto dall'articolo)