Gleb Janovskij, cinquant'anni, è un virtuoso della chitarra. È famoso, lo invitano in tutto il mondo, il suo nome compare accanto a quelli delle rockstar. Ma all'apice del successo la sua carriera subisce una battuta d'arresto.
Una sera, di fronte al pubblico in delirio dell'Olympia di Parigi, la mano si blocca, non riesce a eseguire un tremolo. Da quel momento il timore di non poter più suonare si fa lentamente strada in lui, fino a diventare reale circa un anno più tardi. E allora il futuro sembra perdere di senso.
Così a Gleb un senso non resta che trovarlo nel presente, nell'amore quasi paterno per Vera, una giovane musicista che entra nella sua vita in modo tanto improvviso quanto naturale. Ma anche, e soprattutto, nel passato. Ed è il bizzarro incontro con Nestor, deciso a scrivere la sua biografia, a riportarlo indietro nel tempo.
All'infanzia trascorsa a Kiev, agli anni dell'università a Pietroburgo, fino ai primi concerti a Monaco di Baviera, dove oggi vive con la moglie Katja. I ricordi sgorgano dalla memoria come un flusso ininterrotto, in cui la musica e la vita si intrecciano animando un toccante crescendo esistenziale.
E quando il destino gli assesta un secondo terribile colpo, Gleb si rende conto che né la musica né l'amore conducono a Brisbane, la terra dei sogni della madre, dove il tempo è sospeso e la morte è vinta. L'unica via per arrivare alla meta è quella dei ricordi.
(Fonte: www.ibs.it)