Si è svolto a Los Angeles a dicembre il forum internazionale organizzato dall’Economist per fare il punto non solo sulle opportunità di sviluppo legate alla longevità, ma anche su una nuova considerazione della vecchiaia, che veda i senior non più come un “peso sociale”, ma come nuovi consumatori e come volano di una nuova crescita. Gran parte degli interventi si è focalizzata sui problemi della cura e dell’assistenza basate sulla tecnologia. Il Giappone, ad esempio, nazione a rapido invecchiamento, si concentra sui grandi investimenti in robotica e sulla costruzione di case intelligenti per contrastare la mancanza di operatori sanitari. Nasce però un dilemma etico: “Abbiamo bisogno di rimanere umani e in una società basata sulla tecnologia può essere difficile”, ha detto Lindeman, direttore del Centro per la Tecnologia e l’invecchiamento di Oakland. Entusiasmo e scetticismo ha infatti destato la presentazione di un “robot sociale”, guidato da intelligenza artificiale (in uscita nel 2017) che aiuterà le persone a essere sempre più connesse, impegnate e attive.
(Sintesi redatta da: Marcello Mamini)