Il Padova Neuroscience Center è il primo centro a studiare il cervello come network, dove nascono miliardi di interazioni e i i dati si auto-aggregano con regole comuni. Sono stati coinvolti diversi dipartimenti diversi e si possono così misurare i segnali cerebrali con diverse scale spaziali e temporali e usare tecniche abitualmente utilizzate per analizzare il comportamento delle grandi reti di informazioni o sistemi complessi biologici, ad esempio in uno stormo di uccelli. Si può guardare in questo modo ad un nuovo metodo per la ricerca sull’Alzheimer.Si può pensare a farmaci che potrebbero pulire gli accumuli delle proteine anormali, ma dai datirislta che dovranno essere usati sui pazienti a rischio di malattia prima della manifestazione dei sintomi. Per questo si cercano biomarkers che identifichino chi dovrebbe sviluppare la malattia in anticipo. Per arrivare a ciò serviranno grandi banche dati e supercalcolatori. Ingegneria, neurofisiologia e chirurgia unite permetteranno di usare la modulazione dell’attività elettrica del cervello per intervenire in diverse patologie, dal Parkinson alla depressione o ictus, bisogna capire come effettuare le stimolazioni.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)