Una ricerca guidata da Donal Sexton del Trinity College di Dublino, pubblicata su JAMA Internal Medicine, individua un rischio maggiore di cadute e sincopi per i pazienti più anziani con ipertensione sottoposti a una terapia per mantenere i livelli di pressione sistolica sotto i 120 mmHg . In uno studio precedente (Systolic Blood Pressure Intervention Trial - SPRINT), si era osservato che, il trattamento degli adulti ipertesi con più di 75 anni per far scendere la pressione sistolica sotto i 120 mmHg, determinava una riduzione di eventi cardiovascolari e della mortalità, senza determinare un aumento nelle cadute e nelle sincopi. I ricercatori irlandesi hanno confrontato i tassi di cadute e sincopi su 407 adulti dell'Irish Longitudinal Study on Ageing (TILDA) rispetto ai 1.319 pazienti del gruppo trattato nello SPRINT. Sexton ha concluso che i risultati di SPRINT “non sono generalizzabili a tutti gli anziani, almeno per quel che riguarda cadute e sincopi” quindi, nella pratica clinica, il rapporto rischio/beneficio del ridurre la pressione sistolica sotto i 120 mmHg dovrebbe essere considerato individualmente.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)