A San Salvario (TO) negli spazi di Pandàn, è partito un nuovo Alzheimer Caffè, progetto di aiuto ai pazienti colpiti da demenza e a chi si prende tutti i giorni cura di loro. La sua particolarità è di essere ospitato in un centro sociale già da tempo a sostegno delle fragilità. Molti Alzheimer Caffè infatti sono tenuti dentro studi medici e ambulatori, ma, soprattutto nelle prime fasi della malattia, è difficile riuscire a portare in questi luoghi i pazienti, che di fatto sono ancora in buona parte lucidi. Qui invece è possibile trovare un ambiente rilassato per fare un giusto percorso. Durante gli incontri si parla e si gioca, utilizzando specifiche strategie per mantenere allenate le capacità cognitive e migliorare il benessere psicologico.
Per questo motivo nell'Alzheimer Caffè è possibile incontrare esperti - fra cui una psicologa - che fanno formazione alle famiglie per aiutarle a interagire con chi è affetto da demenza, e per favorire un mutuo soccorso ed evitarne l'isolamento. Roberto Vendrame, pedagogista e referente dell'Alzheimer Caffè, spiega: «La nostra priorità è far sapere che ci siamo, vogliamo fare rete con gli altri punti di accoglienza e assistenza ai malati.
In Piemonte sono quasi 80 mila le persone affette da demenza, circa il 60% colpiti da Alzheimer, di cui la metà concentrati in Torino e provincia. La situazione è peggiorata dopo la pandemia, a causa dei rallentamenti nelle cure nell'assistenza». L'obiettivo più grande è creare nel quartiere una Comunità Amica della Demenza, che si impegni attivamente per integrare i malati. Un luogo dove i commercianti siano educati alla relazione con i pazienti, ma anche con segnali stradali e informazioni nei negozi semplificate per essere comprese da tutti.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)