Dal Rapporto sociale anziani elaborato dalla regione Emilia Romagna emerge che i residenti over 65 all’1 gennaio 2019 superano il milione; di questi oltre 360mila hanno più di 80 anni. Tra i problemi emergenti uno dei più significativi è rappresentato dalla solitudine. Per contrastare l’isolamento nasce l’idea di co-progettare spazi di libero accesso che favoriscano l’incontro tra le persone. Nasce così nel 2015 il primo “Caffe per Tutti”, nel quartiere Musicisti Grandi Italiani di Forlì, preceduto da 3 incontri di formazione di base per volontari.

Il progetto vede in rete diverse realtà sociali del territorio, dalla cooperativa Paolo Babini, all’USL locale, dalla Parrocchia agli esercizi commerciali. Il “Caffè per Tutti” è un luogo di relazione e scambio reciproco per tutti i soggetti del quartiere, nell’ottica di una comunità che si prenda cura di tutti i suoi membri, offrendo supporto pratico, formativo e psicologico. Elemento centrale del progetto è l'Operatrice di Quartiere, punto di riferimento per chi è in difficoltà e figura coordinatrice di un attività che vede la collaborazione di diversi volontari per pulire le sale, accogliere le persone, affiancare gli anziani fragili, preparando una animazione che utilizza anche la stimolazione cognitiva.

Fra i volontari spicca la figura dell’helper, ossia colui che ha attraversato o sta ancora attraversando, una fragilità ma che, mettendosi a disposizione della comunità, diventano risorsa e accresce la propria autostima. Nel 2016 aprono altri due “Caffè per Tutti”, in altri quartieri della città. Stesse modalità di base: accesso libero e gratuito, collaborazione tra i servizi attraverso l’Operatrice di Quartiere, ma con caratteristiche diverse, nell’ottica della valorizzazione delle risorse locali. Infine, nel 2017, nasce la “Rete Caffè”, allo scopo di coordinare le attività, promuovere altri punti di aggregazione e offrire formazione ai volontari.