Un luogo protetto in cui chi ha perso una persona cara può confrontarsi con persone che hanno vissuto la stessa esperienza, condividere pensieri e sentimenti o anche semplicemente ascoltare.
Sono i Cafè del lutto organizzati, per il secondo anno, dal Servizio Hospice della Caritas di Bolzano, un’idea mutuata da analoghe iniziative presenti nel mondo tedesco e anglosassone.
“Si tratta di luoghi informali, in genere strutture già esistenti a cui ci appoggiamo, svincolati dai canoni classici della psicoterapia o dei gruppi di auto aiuto, un luogo che, a volte, può essere anche un caffè in cui il gestore ci mette a disposizione uno spazio riservato in cui viene tutelata la privacy delle persone”, racconta Renato Decarli, referente del Servizio Hospice della Caritas di Bolzano, che forma volontari che assistono le persone nella fase terminale della loro vita e le loro famiglie. La presenza di 2 volontari del Servizio Hospice, specificamente formati per i Cafè del lutto, garantisce la comunicazione e lo svolgimento degli incontri. Il numero dei partecipanti è variabile, “si va da 3 o 4 persone a 8, poi c’è chi viene una volta sola e chi lo fa regolarmente – spiega Decarli – Quando le persone tornano per la seconda volta e ci dicono che il peso da insopportabile è diventato vivibile per noi significa aver raggiunto un obiettivo”.
Sono 6 i Cafè del lutto attivi sul territorio: Bolzano, Merano, Bressanone, Brunico, Lana, Malles e Castelrotto.
(Fonte: tratto dall'articolo)