Come ricordano le ricerche pubblicate sulla rivista scientifica Nutrients e Archivos Espanoles de Urologia firmate da Pietro Manuel Ferraro responsabile dell'Unità operativa di Terapia conservativa della Malattia renale cronica al Policlinico Gemelli di Roma, tra le cause della malattia associata ai calcoli renali viene data molta importanza alla familiarità, a una dieta squilibrata e alla scarsa assunzione di liquidi. Per evitare che la situazione degeneri è importante anzitutto la prevenzione. Bere molto (2 litri di acqua al giorno, meglio se con basso residuo fisso) è uno dei segreti da seguire. L'idratazione dovrebbe essere distribuita nel corso di tutta la giornata e anche nelle ore notturne, in caso di risveglio.
Se si soffre di calcoli è meglio evitare bevande zuccherate e limitare le proteine animali, gli alimenti fritti o quelli conservati sotto sale. Ma non è solamente una questione di dieta, esiste anche una predisposizione genetica a formare calcoli che dovrebbe mettere in guardia anche i più giovani. Sono da evitare i frutti di mare, acciughe, sardine sott'olio, aringa, caviale, frattaglie, estratti e brodo di carne, cacciagione, carni rosse, alcolici e latticini. Per rendere le urine meno acide va incoraggiata l'assunzione di frutta e verdura.Infine, non dimenticare mai di ridurre al minimo il consumo di sale nella preparazione e nella cottura dei cibi e di non aggiungerne mai ai piatti una volta in tavola, evitando i cibi trattati con sale, conservati in scatola, in salamoia, essiccati o affumicati.
«Assumere tante proteine animali, spiega Ferraro, aumenta il rischio di calcoli renali, al contrario di quelle di origine vegetale e dei latticini. Mangiare tanta carne favorisce anche la formazione di calcoli di calcio e acido urico riducendo il pH delle urine e aumentando l'escrezione urinaria di acido urico, e questo soprattutto nelle persone con diabete e con sindrome metabolica».
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)