(function() { var ga = document.createElement('script'); ga.type = 'text/javascript'; ga.async = true; ga.src = ('https:' == document.location.protocol ? 'https://' : 'http://') + 'stats.g.doubleclick.net/dc.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s); })();
Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Napoleoni Loretta

Calo delle nascite, l’espressione ‘Vecchio Continente’ non è mai stata più vera

www.ilfattoquotidiano.it, 19-01-2020

Le statistiche, le proiezioni e i dati economici descrivono l’invecchiamento della popolazione come un fenomeno preoccupante che però fa parte della modernità e con cui bisogna imparare a convivere.

Mai l’espressione “Vecchio Continente” è  stata più vera. L’Europa è  oggi la regione con la popolazione più vecchia al mondo con una età media di  12 anni superiore rispetto al resto del mondo ( 43 anni). L’invecchiamento è un fenomeno inarrestabile, che va avanti da decenni e, secondo gli esperti, sta per subire un’accelerazione pericolosa. Già dal prossimo anno le Nazioni Unite prevedono che  la popolazione europea inizierà a contrarsi.

Ciò si tradurrà in una caduta della crescita. L’economista del Fondo Monetario Philip Engler, prendendo a base i dati del 2010, ha calcolato che, entro il 2050, i cambiamenti demografici faranno contrarre il reddito pro capite in Francia, Spagna, Italia e Germania dai 6.548 ai 4.759 euro. Nello stesso periodo, la spesa sanitaria per gli anziani e per le pensioni salirà.

L'Italia detiene il record dell'invecchiamento. Negli ultimi dieci anni anche il tasso di natalità è letteralmente crollato: siamo a 1,32 figli per donna, significativamente inferiore al 2,1 che è il livello minimo di cui un Paese ha bisogno per mantenere la sua popolazione. Per l’Istat, nel 2019, l’Italia ha registrato il numero più basso di nascite dall'unificazione (1861) e la popolazione attiva italiana si sta riducendo rapidamente con solo 440.000 bambini nati e meno della metà dei decessi. Quasi il 23% degli italiani ha ora più di 65 anni.   Persino il Financial Times ha lanciato un allarme nei giorni scorsi ( Italy’s collapsing birth rate rings demographic alarm bells).

Per gli esperti e le organizzazioni internazionali come l’Onu, il problema della bassa natalità in Italia è legato al pessimo andamento dell’economia, alla mancanza di infrastrutture per la cura dei figli e all’alto debito pubblico. Ma questi soli fattori non spiegano un tale tasso di contrazione delle nascite. Qualcuno attribuisce tutto ciò anche ad un atteggiamento culturale per cui il figlio non è più un investimento sul futuro e, d'altro canto, i genitori sentono, oggi, una maggiore responsabilità. 

Statistiche, proiezioni e dati economici non bastano a spiegare fattori culturali molto più complessi sui quali bisognerebbe iniziare ad intervenire se non vogliamo peggiorare la nostra situazione futura.

(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)

Approfondimenti on line
TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)Napoleoni Loretta
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione
Pagine
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2020-01-19
Numero
Fontewww.ilfattoquotidiano.it
Approfondimenti Onlinewww.ilfattoquotidiano.it/2020/01/19/calo-delle-nascite-lespressione-vecchio-continente-non-e-mai-stata-piu-vera/5677352/
Subtitolo in stampawww.ilfattoquotidiano.it, 19-01-2020
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)
Volume
Approfondimenti
Approfondimenti on line
Napoleoni Loretta
Attori
Parole chiave: Analisi demografica Longevità