L’attività fisica e la dieta sono i due pilastri della prevenzione e del trattamento del diabete, per tutta la vita.
Il messaggio è chiaro a tutti, medici e pazienti. Ma solo poche persone ricevono una vera e propria prescrizione di come svolgere attività fisica per migliorare i numeri del diabete (glicemia, glicata), contrastando allo stesso tempo altri fattori di rischio di frequente associati al diabete (pressione alta, sovrappeso/obesità, dislipidemie) e per evitare la comparsa delle complicanze del diabete, soprattutto in ambito cardiovascolare.
“C’è un bisogno importante – afferma Paolo Moghetti, professore associato di Endocrinologia, Università di Verona e autore del documento in rappresentanza della Società Italiana di Diabetologia – di cambiare lo stile di vita nel diabete perché questo è fondamentale nella terapia, oltre che nella prevenzione, di una patologia che ha costi elevatissimi per la persona che ne soffre e per la società. Il cammino è uno strumento semplice, facilmente applicabile in contesti diversi e poco costoso che, utilizzato bene, può rappresentare, nella maggior parte delle persone con diabete, un primo passo in questa direzione”.
È il motivo per cui la Società Italiana di Diabetologia (SID) e l’Associazione Medici Diabetologi (AMD), insieme alla Società Italiana di Scienze Motorie e Sportive (SISMES) hanno messo a punto delle raccomandazioni pratiche su come prescrivere l’attività fisica, basate sulle evidenze della letteratura scientifica.
Camminare contro il diabete.
Le 12 conclusioni e raccomandazioni degli esperti:
- Camminare migliora il controllo della glicemia nelle persone con diabete mellito di tipo2; è dunque fortemente raccomandato svolgere una qualche attività di tipo aerobico.
- Camminare è alla portata di tutti. Camminare è una terapia anche per molte delle alterazioni associate al diabete di tipo 2: favorisce la perdita di peso, riduce la pressione arteriosa e aiuta a sentirsi meglio
- Camminare migliora la fitness cardio-respiratoria delle persone con diabete di tipo 2
- Camminare può aiutare contro le complicanze croniche del diabete, in particolare nel ridurre il rischio cardiovascolare
- Si raccomanda di effettuare un allenamento supervisionato e basato su protocolli
- Ma anche la camminata senza supervisione è valida, soprattutto se combinata con strategie motivazionali
- L’intervaltraining può essere consigliato alle persone con diabete, soprattutto alle più giovani e con una buona fitness. Alternare un 1 minuto di camminata veloce a 1 minuto di camminata lenta (o 3 e 3) è più efficace sul controllo glicemico e sulla fitness cardiorespiratoria della camminata continua.
- Il Nordic walkingè più efficace della semplice camminata perché mette in moto non solo le gambe, ma anche la parte superiore del corpo
- Oltre all’intensità e alla durata della camminata va ‘prescritto’ anche il percorso (tipo di fondo e pendenza). Camminare sulla sabbia o in salita comporta uno sforzo che non tutti i pazienti possono affrontare.
- Nella prescrizione dell’allenamento va specificato anche il momento della giornata. Camminare dopo un pasto, può aiutare a ridurre i picchi post-prandiali di glicemia e la sua variabilità. Vanno considerate anche le interazioni tra i farmaci anti-diabete e l’attività fisica.
- Per interrompere la sedentarietà, oltre all’esercizio fisico, andrebbero prescritti dei brevi periodi di camminata a passo veloce (ad esempio 3 minuti ogni 30 minuti passati seduti) che hanno un effetto favorevole sul controllo della glicemia
- La prescrizione di un allenamento basato sulla camminata in tutte le persone con diabete andrebbe preceduta da un’attenta e personalizzata valutazione medica e funzionale.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)