Gli scienziati potrebbero aver scoperto un modo per stabilizzare la malattia di Parkinson con un farmaco comunemente prescritto per i pazienti con cancro. Una sperimentazione clinica, effettuata dalla Georgetown University Medical Centre, ha mostrato che il nilotinib, un farmaco normalmente usato per trattare la leucemia mieloide cronica, sia utile ad aumentare il livello di dopamine nel cervello, riducendo la concentrazione di proteine neurotossiche. Lo studio ha coinvolto 75 pazienti con un'età media di 68,4 anni, in uno stadio della malattia moderatamente avanzato. Questi sono stati casualmente divisi in tre gruppi di 25 persone, che hanno ricevuto un placebo, 150 mg o 300 mg di nilotinib. Per garantire l'imparzialità dello studio, né i partecipanti né i ricercatori sapevano sapevano cosa era stato effettivamente somministrato e a chi, fino alla fine dell'indagine, durata 15 mesi. I risultati clinici sono stati misurati ogni 6, 12 e 15 mesi dall'inizio della prova e successivamente sono stati pubblicati sulla rivista Jama Neurology. Lo studio ha scoperto che meno di un terzo dei partecipanti che avevano preso il farmaco, avevano ridotto i livelli di due tipi di proteine tossiche associate alla malattia di Parkinson, mentre oltre il 50 per cento aveva ricevuto significativi incrementi di dopamina. Il professore di neurologia Fernando Pagano, che ha condotto la ricerca, ha dichiarato: “Abbiamo notato che i soggetti trattati con nilotinib hanno reagito positivamente, ottenendo una migliore qualità di vita nel corso dello studio, rispetto al gruppo trattato con il placebo. Naturalmente Questi risultati clinici bisogno di conferma attraverso studi più grandi con le più diverse popolazioni.”
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)