L’estensione dei test genetici oltre le attuali linee guida potrebbe consentire una migliore stratificazione dei pazienti con cancro alla prostata e migliorare la loro gestione clinica. Lo sostiene un gruppo di ricercatori della Tulane Medical School di New Orleans, il cui studio è stato pubblicato da Jama Oncology “Le mutazioni ereditarie patologiche nei geni dei pazienti con carcinoma della prostata sono più comuni di quanto viene generalmente stimato – spiega l’autore principale dello studio, Oliver Sartor – Variazioni patogene comuni nei geni Brca rappresentano solo una minoranza dei geni implicati. Anche una varietà di altri geni sono importanti. Le attuali linee guida, che fanno molto affidamento sulla storia familiare, sono chiaramente inadeguate a guidare i test. È auspicabile una rivalutazione delle linee guida”.
(Fonte: tratto dall'articolo)