Il Consiglio superiore di Sanità, su richiesta del Ministero della Salute, si è espresso per lo stop alla vendita della cosiddetta cannabis light. Lo ha fatto in base al "principio di precauzione" . Secondo il Css, non si conoscono gli effetti del Thc (delta-9-tetraidrocannabinolo) anche a bassa concentrazione (per legge sono di 0,2%-0,6%, le percentuali consentite) su soggetti come anziani, madri in allattamento o persone con patologie particolari. Nel frattempo sono spuntati in tutto il Paese centinaia i punti vendita e, in cinque anni, le coltivazioni ( fonte Coldiretti) sono decuplicate passando dai 400 ettari del 2013 ai 4.000 stimati coltivati a cannabis sativa nel 2018. Gli studiosi sottolineano che , oltre al Thc, anche il cannabidiolo (altro principio attivo della sostanza), potrebbe accumularsi nel corpo. Lo spiega Riccardo Gatti, direttore Dipartimento Interaziendale Prestazioni erogate nell’Area Dipendenze, dell’Azienda socio sanitaria territoriale Santi Paolo e Carlo di Milano.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)