La capacità intellettiva a 20 anni è predittiva del rischio di deficit cognitivi in età anziana: maggiori sono le abilità mentali (memoria, ragionamento, fluidità nel linguaggio ecc.) di un ventenne, minore sarà il suo rischio di sviluppare deficit cognitivi patologici dopo i 60. Lo rivela una ricerca svolta su oltre 1000 individui da scienziati della University of California San Diego School of Medicine. Lo studio, pubblicato sulla rivista PNAS, suggerisce che occorre agire presto sin dall'infanzia per stimolare le abilità mentali; rivela inoltre che elevati livelli di istruzione, lavori complessi e attività che tengono attiva la mente nell'adulto hanno in realtà un ruolo vantaggioso minoritario sul rischio futuro di demenza.
(Fonte: tratto dall'articolo)