Il 26 maggio scorso, con un convegno svoltosi a Bologna nell'ambito della manifestazione Caregiver Day, si è celebrata la Giornata dell'Assistente familiare, una figura, solitamente donna, che in Italia trova ancora difficoltà a far valere diritti e riconoscimento giuridico. Secondo un'indagine della Regione Emilia Romagna (l'unica in Italia ad aver introdotto una legge regionale che riconosce queste figure), i caregiver familiari sono oltre 3,3 milioni; le donne sono il 55% e spesso subiscono un isolamento e impoverimento sociale, familiare, economico, lavorativo. Secondo un’indagine Aima, infatti, più del 66% dei caregiver familiari ha dovuto abbandonare il lavoro, il 10% ha richiesto un lavoro part-time e il 10% una mansione meno impegnativa. Un caregiver familiare dedica in media 7 ore al giorno all’assistenza diretta (preparare il cibo, alimentare, lavare, cambiare l’assistito) a cui si aggiungono 11 ore di sorveglianza. Questo sistema tradizionale di “cure informali” da parte della famiglia, degli amici e della comunità in genere, necessiterà in futuro di un supporto sempre maggiore. In tutto il mondo, il 13% degli over 60 richiede assistenza a lungo termine, e si stima che entro il 2050 il numero totale di anziani con esigenze di questo tipo passerà da 101 a 227 milioni di persone.
(Fonte: tratto dall'articolo)