Da parte di Bignami e Angioni c'è la volontà di rafforzare il testo unificato per il riconoscimento del caregiver famigliare, chiedendo un fondo dedicato. Scadeva oggi alle 12 il termine per presentare emendamenti al testo unificato punto di partenza della discussione, in Commissione Lavoro del Senato, per arrivare al riconoscimento del caregiver famigliare. "Come Pd riteniamo il testo unificato solo un punto di partenza per approdare ad una prima legge sul tema. La nostra posizione è chiara: lo Stato non può continuare a scaricare interamente sulla famiglia l’assistenza e la cura di una persona disabile". «Tre sono gli obiettivi dei nostri emendamenti – prosegue Angioni – il primo è una corretta definizione di caregiver, che non è un badante né un assistente professionale, ma una persona che ne assiste un’altra non autosufficiente e che ha il diritto di poter conciliare la cura con la vita professionale e di relazione. Per questo proponiamo di non toccare la legge 104/92 e di restringere a 20 ore settimanali o 150 mensili il periodo di prestazione necessario per definire il caregiver. Per promuovere la conciliazione, proponiamo che il ministero del lavoro con la Conferenza delle Regioni favorisca la stipula di accordi tra le associazioni dei datori di lavoro e le organizzazioni sindacali volte a sostenere più flessibilità oraria e la creazione di fondi ferie solidali. Riteniamo poi necessaria l’istituzione di un ‘Fondo per il sostegno del ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare’, da rifinanziare attraverso la legge di bilancio». La senatrice Laura Bignami, prima firmataria di un altro dei tre ddl, ha presentato 46 emendamenti: «il testo unico non risponde alle reali esigenze dei caregiver, per questo vogliamo modificarlo.
(Fonte: tratto dall'articolo)