A Padova i bambini telefonano una volta a settimana agli anziani soli, per unire universi oggi sconosciuti ed estranei. Era nata come iniziativa in una scuola elementare, ma il grande successo porterà alla riapertura del filo diretto a settembre, estendendo il progetto a tutti i quartieri.
L’idea ha vinto il primo premio del concorso "Cittadino globale" del Comune e con quei trecento euro gli alunni della terza elementare dell’Istituto Arcobaleno di Brusegana hanno deciso di fare una festa assieme ai “loro" vecchi, con cui sono diventati amici.
Ci sono inoltre famiglie volontarie, che, grazie ai fondi stanziati dalla giunta, adottano anziani soli per un giorno, un fine settimana, anche per tutta l’estate. Ai "nonni in affido" vengono controllate le medicine, preparati i pasti, fatta la spesa e il bucato, smaltiti i rifiuti, saldate le bollette, letti libri e giornali.
Infine una trentina di anziani ha accettato la "convivenza temporanea", e sono ospitati in case con bambini, per ricostruire le relazioni perdute tra generazioni.
Il problema della solitudine è molto presente anche a Padova, dove, su 210 mila residenti, gli over 75 soli sono 5.780, di cui 3.705 coppie senza parenti e 1.054 persone assistite dai volontari dei circoli Auser. Persone autosufficienti, ma che non hanno compagnia. L’idea di far chiamare i bambini al posto dei volontari nella telefonata settimanale di compagnia, è venuta alla maestra Francesca Contarello. I bambini sono stati preparati anche simulando dialoghi ed hanno costruito dei rapporti importanti per loro e per gli anziani.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)