Si chiama "medicina narrativa" ed è un modello terapeutico che cerca di integrare al dato clinico il piano esistenziale del paziente. La tecnica è stata introdotta anni fa dalla dottoressa Rita Charon, della Columbia University di New York, ed è illustrata in un saggio ora pubblicato anche in Italia: "Medicina narrativa, onorare le storie dei pazienti". Secondo la Charon, attraverso la lettura e la scrittura si possono sviluppare quelle capacità di ascolto e di attenzione necessarie non solo per arrivare a diagnosi più adeguate e a terapie più condivise, ma anche per prendersi cura davvero di chi soffre, in contrasto con un sistema sanitario che sembra anteporre le preoccupazioni aziendali e burocratiche ai bisogni delle persone. Alla Columbia esiste addirittura un corso frequentato da oltre duecento laureati mentre in Italia il concetto stenta a decollare, nonostante l'attivismo della SIMeN (Società italiana di medicina narrativa) e della sua presidente, Stefania Polvani.
(Sintesi redatta da: Mamini Marcello)