La tecnologia sta cambiando anche la qualità della pensione con le «silver start up», società fondate da chi non si sente pronto ad aspettare l’assegno previdenziale al parco. Negli Usa una recente ricerca Aarp citata dal Wall Street Journal ha mostrato che 4 su dieci «baby boomers» stanno pensando di cercarsi un nuovo lavoro una volta in pensione, per riempire il tempo sempre più lungo messo a disposizione dall’allungamento della speranza di vita e dal miglioramento della salute. I Paesi occidentali stanno diventando degli eserciti di pensionati (in Italia sono oltre 20 milioni). Le promesse legate alle biotecnologie cominciano a diventare delle realtà e un riflesso di questi numeri lo si vede nella riforma pensionistica, dove l’uscita dal mondo del lavoro è sempre più procrastinata. Secondo gli esperti potrebbero arrivare i pensionati tecno con una diffusa serie di servizi disponibili grazie ai sensori negli abiti, nelle case e nelle città. Anche la nuova generazione di braccialetti intelligenti, capaci di monitorare la salute e consigliare stili di vita, sta diventando sempre più affidabile ed economica. Inoltre. secondo una ricerca Nielsen, l’utilizzo delle app sta crescendo tra gli utenti americani con più di 55 anni tanto da pareggiare il numero medio di applicazioni usate in un mese dalla fascia 18-24 anni (24). La tecnologia quindi potrebbe avere più efficacia sugli anni della pensione che su quelli del lavoro, soprattutto per i Naid (nativi analogici, invecchiati digitali).
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)