Chi soffre di cataratta sa che l’appuntamento con il chirurgo non potrà essere rimandato a lungo. Almeno finora è stato così. Ma in futuro, se le promesse di un nuovo studio appena pubblicato su Science verranno mantenute, a curare la malattia che affligge più 20 milioni di persone nel mondo potrebbero riuscirci delle semplici gocce. Jason Gestwicki, professore di chimica farmaceutica all’University of California-San Francisco (UCSF) e i suoi colleghi hanno individuato una sostanza chimica capace di dissolvere le proteine del cristallino che aggregandosi provocano la cataratta. In condizioni di normalità, infatti, le proteine del cristallino sono distribuite in modo da permettere il passaggio della luce. Con l’avanzare dell’età, e in seguito ad alcune patologie come il diabete, la loro disposizione può cambiare, formando strutture più dense e difficili da penetrare che offuscano quell’organo dell’occhio incaricato di mettere a fuoco ciò che vediamo. Ripristinare la situazione di partenza, a questo punto, non è facile: le proteine che si presentano sotto la forma “densa” (amiloidi) sono molto più stabili delle altre e dissolverle è molto difficile. Ma non impossibile, secondo i ricercatori californiani che si sono messi alla ricerca di un composto chimico capace di realizzare l’ardua impresa. La scoperta annunciata su Science è frutto di un lungo processo di selezione.
(Fonte: tratto dall'articolo)