Ogni anno in Italia si eseguono 600 mila interventi di cataratta. L’età media di chi subisce l’intervento è di 72 anni. Di anno in anno il limite si sta sempre più abbassando, arrivando anche sotto i 60 anni. «Le ragioni sono diverse – spiega Francesco Bandello, primario dell’Unità di Oculistica dell’Irccs Ospedale San Raffaele Milano - possiamo comunicare alla comunità scientifica– prima fra tutte quella naturale dell’invecchiamento, poi l’aumento delle maculopatie per maggiori radiazioni ionizzanti. Ma ci sono ragioni sociali molto evidenti: siamo in una società in cui le informazioni passano attraverso la lettura e la scrittura, quindi rispetto a un tempo, le persone hanno bisogno di avere occhi sani anche in età avanzata».
Una grande novità per chi ha subito un intervento di cataratta, l’operazione chirurgica più diffusa in medicina: nasce il primo farmaco con antibiotico che dimezza la posologia e i giorni di somministrazione. Si tratta di una combinazione di antibiotico e cortisone in collirio, che potrà essere prescritto dopo l’intervento. Lo conferma Leader 7, lo studio realizzato su 800 pazienti in Italia e all’estero, che attesta l’efficacia e la sicurezza del farmaco.«Solitamente dopo l’intervento di cataratta – spiega Michele Figus, direttore della Scuola di specializzazione di Oftalmologia Università di Pisa – è necessario prescrivere due principi attivi: un antibiotico e un corticosteroide per 14 giorni. Da oggi il farmaco si potrà prescrivere solo per 7 giorni. Una combinazione farmacologica più potente ed efficace perché contiene un antibiotico fluorochinolonico ad ampissimo spettro, insieme al cortisone. Questo semplifica la posologia e accorcia la somministrazione, due fattori importantissimi sul successo della terapia, soprattutto sulla popolazione più matura».
(Sintesi redatta da: Righi Enos)