Mani increspate, ultranovantenne, transessuale, Luciana - Lucy per gli amici - si racconta, con umorismo e dopo tutto anche con gioia di vivere, circondata dai suoi affetti e dalle sue memorie, belle e brutte: gli abusi subiti da bambino a causa di un prete pedofilo, le esperienze del marciapiede, la tragica deportazione a Dachau durante la Seconda Guerra Mondiale.
I registi, che hanno girato il documentario durante la pandemia, hanno raccontato la sua quotidianità, la fatica di vivere, le paure e gli incubi ancora ambientati nel campo di concentramento. E Lucy, dal canto suo, appare un po' come un'aliena che ritiene non valga più la pena di rimanere su questo pianeta e pensa che sia meglio andare su uno di quelli che ha visto in Tv o in VHS.
(Fonte: www.mymovie.it)