Grazie ad una nuova tecnica di risonanza magnetica (Mri), messa a punto nel Massachusetts Institute of Technology, si arriva ad analizzare l’attività del cervello molto più in profondità rispetto a quella tradizionale,così da permettere la diagnosi precoce di malattie come il Parkinson. Ciò avviene perché viene visualizzato più profondamente il livello di calcio all’interno dei neuroni, il quale ha un ruolo importantissimo per capire come comunicano tra loro. Ora si è in grado di osservare in profondità e in vivo il funzionamento dei neuroni e di collegare certe attività neuronali con comportamenti e movimenti specifici. Inoltre, visto che da poco un altro studio aveva messo in evidenza che un eccesso di calcio nei neuroni può favorire lo sviluppo del Parkinson, grazie a questa nuova risonanza magnetica si potrebbe arrivare a una diagnosi precoce del morbo, così da permettere di iniziare la terapia già nella fase primordiale della malattia.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)