Don Carmine Arice, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, ha sottolineato in apertura del convegno «Dolore e sofferenza nell’anziano», organizzato dall’Ufficio Cei con la Società italiana di gerontologia e geriatria, il pericolo che corrono“i vecchi” di essere tra le vittime della cultura dello scarto, come denuncia Papa Francesco. Don Carmine invita a pensare, prima che ad una legge che garantisca l’autodeterminazione per poter porre fine alla propria vita, ad un accompagnamento, perché nessuno si trovi in una situazione di tale solitudine da dover pensare di uccidersi. Bene il rallegrarsi per l’aumento dei centenari nel nostro paese ma ci si deve ricordare anche dei 3,5 milioni di ultrassessantacinquenni non autosufficienti che andranno a crescere come numero negli anni. Sono poche le strutture a disposizione per loro e la maggior parte dei vecchi vive a casa, spesso soli o con badanti non preparate, anche a causa della crisi dell’istituto familiare e dell’aumento dei single. Inoltre nelle grandi città capita sempre più spesso che anziani soli vengano trovati morti diversi giorni dopo il decesso o che, a causa della loro indigenza, non possano più fare la spesa, cucinare o curarsi adeguatamente. Don Carmine ha concluso sottolineando che un progetto che voglia considerare “la questione anziani” deve avere una quadruplice attenzione: giuridico-politico, culturale, pastorale e operativo.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)