La fotografia scattata dal Censis nel Cinquantesimo Rapporto sulla situazione del Paese, parla di un'Italia che sopravvive sfruttando le ricchezze accumulate, rappresentate soprattutto dal patrimonio immobiliare "messo a reddito", e da una grande massa di liquidità, circa 114 miliardi, ovvero quanto il Pil dell'Ungheria, mantenuta tale in previsione di difficoltà future, e sostanzialmente nelle mani degli anziani. In breve, in Italia gli anziani possiedono patrimonio immobiliare e risparmi di una vita che nei periodi di crescita si sono moltiplicati grazie a buoni investimenti, i giovani non hanno pressoché nulla, infatti le famiglie costituite da under 35enni hanno un reddito più basso del 15,1% rispetto alla media della popolazione e una ricchezza inferiore del 41,1%. Mentre la ricchezza degli anziani è cresciuta negli ultimi quindici anni dell'84,7%.
In generale diminuiscono le "figure intermedie esecutive" e crescono le professioni non qualificate (più 9,6% tra il 2011 e il 2015). Si riduce anche il numero di operai, artigiani, agricoltori, e si registra un impoverimento costante della classe media. Sono il 51,7% gli italiani che contano di tagliare ulteriormente le spese per la casa e l'alimentazione. E sono 11 milioni quelli che nel 2016 hanno dovuto rinunciare o rimandare prestazioni sanitarie, specialmente odontoiatriche, specialistiche e diagnostiche. L'Italia che funziona è rappresentata dall'export e dal turismo, resta infatti al decimo posto nella graduatoria mondiale degli esportatori e gli arrivi dei turisti sono aumentati del 31,2% tra il 2008 e il 2015. Per quanto riguarda i consumi, l'unico settore che continua a convogliare l'interesse degli italiani è l'acquisto di tecnologie digitali: smartphone e computer. Nel 2016 l'utenza nel web è arrivata al 73,7%, mentre il 64,8% usa uno smartphone e il 61,3% Whatsapp.
(Fonte: tratto dall'articolo)