Una ricerca condotta dalla City University of London sul commercio nel dark web di prodotti sanitari anti-Covid, ha rivelato la necessità di un monitoraggio continuo della rete, soprattutto alla luce dell’attuale carenza di vaccini. Lo studio, Dark Web Marketplaces and Covid-19: before the vaccine, spiega come monitorando 30 siti del dark web, tra il 1° gennaio e il 16 novembre 2020, sono state trovate 851.199 inserzioni. Di queste, un totale di 788 annunci erano direttamente collegati a prodotti Covid-19. I dispositivi di protezione individuale (Dpi), come le mascherine, sono la categoria più rappresentata, seguiti dai farmaci. Un’altra categoria rappresentata è quella delle guide sugli scams (truffe online), con 99 elenchi unici osservati. Gli strumenti di protezione individuale sono risultati essere i prodotti meno costosi con un prezzo medio di 5 dollari. Poi, a salire, medicinali a 33 dollari, cartelle cliniche false per 130 dollari, test per 250 dollari, frodi sanitarie per 275 dollari, respiratori a 1400 dollari. I ricercatori hanno monitorato l’evoluzione nel tempo delle diverse categorie di prodotti, Dpi, farmaci (es. l’idrossiclorochina) e prodotti sanitari contraffatti e confrontato i trend con i cambiamenti dell’attenzione del pubblico, misurata tramite i tweet e le pagine di Wikipedia più visitate.
È importante – sottolineano gli autori - monitorare di continuo il dark web, soprattutto in questo momento in cui c’è carenza di vaccini anti-Covid in varie regioni del mondo. Infatti i cittadini non informati o vittime di fake news possono essere tentati dagli acquisti sul dark web esponendosi a gravi rischi per la salute. Inoltre, la scarsa disponibilità di prodotti nell’economia tradizionale mina le regolamentazioni contro la speculazione e le aziende che vendono legalmente gli stessi prodotti.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)