I centri d’incontro, o centri anziani, a Torino costituiscono un importante punto d’aggregazione in tutti i quartieri. Ma in queste settimane, i responsabili degli spazi sono alle prese con pratiche amministrative e cavilli burocratici perché il nuovo regolamento comunale prevede per i centri d’incontro l’obbligo di stipulare un’assicurazione per le attività interne, e ciò porta amolte difficoltà. «Il regolamento impone a dei semplici volontari di prendersi delle responsabilità e degli oneri che non spettano loro - protesta Giuseppe Rogato, coordinatore del centro d’incontro Rignon a Santa Rita -. Questo spazio è sempre stato aperto a tutti, mentre l’obbligo di ricorrere a un’assicurazione vuole spingerci a costituire delle associazioni». Una contrarietà che li ha portati anche a minacciare di non garantire più l’apertura degli spazi. Perché tutti, anche coloro che non hanno protestato, si sono trovati in difficoltà al momento di dover stipulare la nuova assicurazione, nonostante l’aiuto delle Circoscrizioni che però, in mancanza di indicazioni precise, hanno agito in modo di volta in volta diverso. Per questo alcuni accusano il Comune di aver scritto un regolamento troppo stringente, ma non abbastanza preciso: «I centri anziani sono da sempre competenza delle Circoscrizioni e hanno delle specificità che cambiano di quartiere in quartiere - spiega Marco Novello, presidente della Dieci -. Il nuovo regolamento, invece, non solo vuole normare il funzionamento di questi spazi fin nei minimi dettagli, scavalcando le norme del decentramento, ma nel farlo non dà indicazioni sufficientemente chiare».Un’incertezza che fa sì che diversi centri anziani non abbiano ancora un’assicurazione.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)