La chiusura dei centri diurni per disabili per causa delle misure precauzionali contro il contagio da Covid-19, ha portato notevoli disagi a chi è affetto da patologie invalidanti e ai loro familiari.
Sono stati sospesi sia alternanze scuola-lavoro e istruzioni domiciliari, che i servizi nei centri che accolgono i disabili nelle ore antimeridiane, così da sollevare i caregiver per alcune ore e sottoporre gli ospiti ad attività ludiche o a terapie occupazionali. Il rischio, se dovesse perdurare questa emergenza, è di esporre i disabili e gli anziani a ulteriori rischi per la salute, oltre a peggiorare il loro isolamento sociale.
Le due principali sigle che riuniscono le associazioni per la disabilità, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (Fish) e la Federazione tra le associazioni nazionali dei disabili (Fand) lanciano l’allarme: «Le misure straordinarie di “quarantena” potrebbero indebolire la rete di assistenza, supporto e protezione destinata alle persone con gravissima disabilità e con forme di non autosufficienza che vivono al proprio domicilio».
Fish e Fand hanno sottoscritto un documento comune, in cui, tra l’altro pongono l’attenzione anche alla modalità di trasmissione delle informazioni, che spesso non sono adeguate, portando l’esempio dei numeri verdi telefonici, non possono accessibili ai sordi o a persone con ipoacusia.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)