Juan Manuel Martínez Gómez, Presidente de la Confederación Española de Organizaciones de Mayores (CEOMA) offre nell’intervista alla rivista, una fotografia del mondo anziano all’interno della società spagnola.
A partire dalla sanità pubblica, giudicata nel complesso uno dei migliori sistemi sanitari europei, al cui interno manca però, una attenzione maggiormente focalizzata sulla geriatria: troppo pochi sono i reparti ospedalieri specializzati e, quando ci sono, spesso mancano del necessario collegamento tra sanità e servizi sociali.
La legge sulla dipendenza del 2006 ha sicuramente puntato un faro sui bisogni e sull’attenzione di cui necessitano le persone anziane non autonome, ma il suo finanziamento resta insufficiente; pertanto è necessario trovare soluzioni che colmino questa mancanza, mettendo fine ad una lista di attesa che ormai conta più di 250.000 persone e uniformando i trattamenti su tutto il territorio spagnolo, dato che, al momento, tutta la materia è trattata in modo differente dalle diverse Comunità Autonome.
Ma i problemi riguardanti gli aspetti organizzativi non devono far dimenticare il grande disagio di cui spesso gli anziani soffrono: quello di una solitudine non cercata, ma al contrario subita. Il nuovo modello di struttura familiare, i mutamenti all’interno delle relazioni sociali, la fine della vita lavorativa, la pensione e lo stato di vedovanza, sono i pilastri fondanti di questo isolamento.
In Spagna, negli ultimi anni, è aumentato il numero delle persone anziane (anche molto in là con gli anni) che vivono sole e si sentono sole e di queste la maggior parte sono donne. Pertanto é necessario aumentare le possibilità di scambi intergenerazionali, favorendo la loro partecipazione ad attività di associazione e volontariato. Un ruolo molto importante, sottolinea Gomez, lo giocano i mezzi di informazione, ai quali spetta il compito di trasmettere una nuova e più positiva immagine della terza età, per evitare che nella società si diffonda una vera e propria forma di discriminazione nei confronti dell’anziano, a motivo della sua stessa età. Non va dimenticata l’attenzione rivolta all’argomento dagli organismi della Comunità Europea, così come traspare anche dalle pagine del Manuale di diritto europeo della non discriminazione. Del resto è innegabile che la popolazione anziana di oggi abbia sia le capacità fisiche che psicologiche per condurre una vita attiva ma, conclude Gomez, la società i mezzi di comunicazione e le amministrazioni devono impegnarsi a fornire a queste persone i mezzi sufficienti per vivere al meglio la loro condizione, in modo che continuino a portare il loro contributo alle più diverse attività, agli svaghi, al mondo della cultura e del volontariato.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)