Il lavoro di assistenza familiare delle lavoratrici straniere è fenomeno ormai ben noto e dibattuto. Riguarda in particolare le donne di età matura, provenienti dall'Europa dell'Est, diventate negli ultimi anni il perno dell'assistenza agli anziani presso molte famiglie italiane. Che cosa vuol dire "vivere bene", e che possibilità ci sono di farlo, nelle loro traiettorie di vita? Quali visioni di benessere ne orientano le storie di migrazione, e in che modo esse evolvono allo scorrere del tempo e al variare dell'esperienza migratoria? In che rapporto si pongono queste aspettative di benessere, per sé e per gli altri, con la vita quotidiana presso le famiglie italiane? Il libro rivisita in quest'ottica il profilo migratorio delle assistenti familiari, sospeso tra opposte pressioni: l'impegno assistenziale per anziani non autosufficienti, e l'emergere di nuovi bisogni di sostegno e conciliazione; le prospettive di un'integrazione sovente superficiale e compressa sulla dimensione lavorativa, e quelle, tangibili eppure elusive, di ritorno a casa. Affiora dalle loro storie una costruzione del benessere che non andrebbe liquidata con toni miserabilisti, e tuttavia tende ad assumere contorni minimali e rinunciatari. Se la speranza di stare meglio rimane un motore fondamentale della migrazione, il benessere che se ne trae appare destinato ad altre persone, e ad altri luoghi, prima che alla vita quotidiana in Italia. (Fonte: www.ibs.it)