Perché con l'età nascono meno neuroni? Una possibile risposta arriva da un nuovo studio condotto da un team di ricercatori del Brain Research Institute dell'Università di Zurigo, che ha scoperto un meccanismo legato all'invecchiamento delle cellule staminali neurali e ha messo a punto un metodo per riattivare la produzione di neuroni. I risultati potrebbero aprire la strada allo sviluppo di nuovi approcci terapeutici contro le demenze e l'Alzheimer. Come spiegato dai ricercatori sulle pagine della rivista specializzata Cell Stem Cell, la formazione di nuovi neuroni è compromessa con l'avanzare dell'età perché diminuiscono i livelli di una proteina cruciale per la proliferazione delle cellule staminali, la lamina B1.
Con l'avanzare dell'età, tuttavia, i livelli di lamina B1 si riducono, determinando una distribuzione non equa delle proteine nocive tra le due cellule figlie. Ciò si traduce in una diminuzione del numero di neuroni di nuova generazione. "Quando invecchiamo, le staminali di tutto il corpo perdono gradualmente la loro capacità di proliferare", ha spiegato il primo autore dello studio, Khadeesh bin Imtiaz. "Grazie all'ingegneria genetica e a una tecnologia di frontiera nel campo della microscopia, siamo riusciti a identificare un meccanismo associato a questo processo". "Ora sappiamo che è possibile riattivare le staminali invecchiate del cervello", ha commentato Jessberger. "La nostra speranza è che questo risultato possa un giorno aumentare i livelli di neurogenesi, per esempio negli anziani o in coloro che soffrono di malattie degenerative come l'Alzheimer, anche se ci vorranno molti anni per raggiungere questo obiettivo. Sebbene il nostro studio si limiti alle staminali del cervello è possibile che meccanismi simili si verifichino anche nell'invecchiamento di altre staminali", ha concluso Jessberger.
(Fonte: tratto dall'articolo)