Parte la campagna nazionale di sensibilizzazione, promossa dalla Cgil, dal titolo “Il Paese è già diviso e diseguale – denuncia la Confederazione -, e la soluzione quindi non è riconoscere maggiore autonomia ad alcune regioni, ma riconoscere a tutti uguali diritti, come sancito dalla Costituzione”.
Purtroppo, le disparità regionali nel campo dei diritti sono oggi evidenti. Ad esempio: il diritto al tempo pieno nella scuola primaria è negato a 7 bambini su 10 in Veneto e nelle Marche, a 8 su 10 in Puglia; ogni 100 bambini ci sono solo 17 posti negli asili nido in Toscana, 12 in Lombardia,e 2 in Campania; ogni 1000 anziani ci sono solo 14 posti nelle strutture residenziali in Liguria, 10 in Umbria, 1 in Basilicata. Le disparità rischiano di aumentare ulteriormente se si consentono deroghe alle norme di tutela, a partire da quelle ambientali. “L’autonomia delle Regioni, così come immaginata, romperà il vincolo di solidarietà del Paese e aumenterà i divari esistenti. Non siamo contrari al decentramento, ma non ci può essere un Paese con cittadini di serie A e di serie B. Essere comunità significa – conclude la Cgil – condividere le risorse e garantire a tutti le stesse opportunità, quindi ‘Prima i diritti uguali per tutti’”.
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(Fonte: tratto dall'articolo)