Per i malati di broncopneumatia cronica ostruttiva (Bpco) gli sbalzi di temperatura del periodo invernale sono un pericolo. E’ un tipo di malattia in crescita ma poco diagnosticata e per questo è in costante aumento nonostante ci siano farmaci in grado di contrastarla. Questi ultimi sono di due categorie: quelli che dilatano i bronchi e quelli che agiscono sull’infiammazione, e possono essere somministrati anche in combinazione. La maggior parte dei malati però è in età avanzata e questo, combinato alla complessità della terapia provoca il fatto che almeno il 40% dei pazienti non segua le indicazioni del medico, vanificando l’effetto. Per questo si lavora per trovare una cura efficace e mirata che utilizzi le conoscenze grazie al nuovo farmaco biologico per l’asma. «Per le forme gravi possiamo ricorrere a un anticorpo monoclonale che riduce molto le riacutizzazioni e ha permesso per la prima volta di personalizzare la terapia in questi pazienti», spiega Nicola Scichilone dell’Università di Palermo.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)