Cosa accade a una società senza adulti? Cosa accade quando la ricerca delle giovinezza si protrae talmente a lungo da annullare, spazzare via, l’adultità? L’eterna giovinezza è un’illusione che, svanendo, proietta in un’immediata vecchiaia. E l’approdo a quest’ultima ed ineluttabile stagione della vita, senza il passaggio nell’età adulta, sarà con ogni probabilità improvviso e traumatico.
Il periodo della giovinezza viene oggi protratto al limite del ridicolo ma non ne sopprime la fine, che, arrivando, introduce direttamente alla vecchiaia.
Giovani e vecchi dunque, senza più adulti tra loro. Eliminata quell’età di mezzo nella quale i punti di forza della giovinezza e della vecchiaia possono raggiungere la loro massima espressione, cancellata l’età della maturità.
Gli effetti di questo fenomeno si ripercuotono anche nel mondo del lavoro, dove o sei produttivo, cioè giovane, o sei improduttivo, cioè vecchio. Con una differenza però: la giovinezza si allunga, quando ti considerano consumatore; si accorcia quando ti considerano produttore.
Questi e altri temi sviscera Gustavo Zagrebelsky, costituzionalista, già autore di numerosi scritti sulla situazione socio-politica italiana, nel suo saggio breve Senza adulti edito da Einaudi (2016). Il testo prende l’avvio da un excursus sui luoghi comuni relativi alla giovinezza e alla vecchiaia nel corso dei secoli: siamo giunti infatti a un’epoca che esalta i valori della giovinezza (dinamismo, azione, passione, …), ma proveniamo da tempi nei quali alla saggezza della vecchiaia era riconosciuto un indiscusso primato sull’impulsività dei più giovani. Ma il luogo comune può essere tale solo se semplifica la complessità, consente infatti di avere un’idea condivisa sulle questioni della vita, ma fornisce uno sguardo unidirezionale, che mostra qualcosa occultando altro, impedendo di cogliere tutti gli aspetti. Ma gli esseri umani, rispetto ai grandi temi, sono in grado di coglierne tutti gli aspetti in modo simultaneo, assumendone la complessità?
La lettura delle pagine di Senza adulti consente di interrogarsi sulle proprie rappresentazioni di vecchiaia e giovinezza, di comprendere meglio il proprio atteggiamento rispetto al corso della vita. Un’occasione quindi da non perdere, per avviare un dialogo interiore e un’osservazione del mondo che ci circonda.
(Fonte: tratto dall'articolo)