Un nutraceutico (neologismo coniato nel 1989 unendo i due termini nutrizionale e farmaceutico), è un alimento, o parte di esso, che serve a mantenere un buono stato di salute. Sono nutraceutici un gran numero di composti, inclusi gli integratori alimentari e i preparati a base di erbe.
La maggior parte dei nutraceutici hanno origine vegetale, come il riso rosso, ma esistono anche di derivazione animale, per esempio l’olio di pesce. Rientrano nella cultura corrente, che preferisce il ‘naturale’ al ‘chimico’ e nel campo cardiologico si manifestano con una preferenza rispetto alle statine, accusate di dare intolleranza.
Tuttavia solo alcuni componenti come i fitosteroli, alcune fibre solubili derivanti da avena e orzo, estratti di riso rosso fermentato e acidi grassi polinsaturi possono promettere il mantenimento o la riduzione della colesterolemia, anche se con un risultato basso (il 15& per i nutraceutici contro il 50% per le statine).
Gli unici prodotti che possono vantare proprietà di stampo terapeutico sono i medicinali e i dispositivi, in quanto gli integratori per la normativa italiana hanno come unica finalità quella di mantenere un buono stato di salute, con effetto nutritivo e fisiologico. Per questo i medicinali seguono un iter regolatorio molto complesso.
I nutraceutici sono quasi sempre utilizzati in assenza di validi studi clinici che ne dimostrino efficacia e sicurezza, inoltre l’assenza di un monitoraggio post marketing non permette di valutare l’insorgenza di effetti avversi all’uso di questi prodotti.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)