Secondo recenti ricerche il probabile limite di età per gli umani sarebbe da spostare dai 120 anni fino ai 150. Tuttavia ciò che conta veramente non è la durata della vita, quanto la qualità della stessa. L’età anagrafica è immodificabile, ma a condizionare la nostra «vera» età è anche la sua percezione da parte nostra, percezione sulla quale influiscono diverse variabili. Alcune dipendenti in parte da noi: dieta sana, esercizio fisico, prevenzione. Ma la domanda vera non riguarda il trascorrere del tempo bensì il modo in cui lo occupiamo. Cosa dà al tempo il suo pieno significato? La risposta a questa domanda scriverà la nostra vera età, dandoci quegli obiettivi necessari per “rimanere giovani” più a lungo possibile. Quelli nei quali si trova la giustificazione necessaria a cercare di fare un’adeguata «manutenzione» del nostro corpo per conservarlo sano, ed è vero che, come si dice, non si tratta di dare più anni alla vita ma più vita agli anni. In quest’anno di pandemia, per esempio, molti operatori sanitari, e non solo, se ne sono andati prima del tempo perché non si sono risparmiati pur di assistere chi era stato colpito dal Covid. Certamente hanno lasciato vuoto e dolore nei loro cari. Ma loro, sicuramente, hanno vissuto davvero, intensamente, indipendentemente dalla loro età anagrafica. Loro, seppur stanchissimi e provati, sono stati giovani fino all’ultimo giorno.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)