Il geriatra Pietro Landra ha diffusamente dimostrato che «la natura sanitaria delle esigenzedei malati cronici non autosufficienti ha come componente fonda-mentale il fatto che esse sono indifferibili, cioè mai clinicamente e legittimamente rinviabili: una presa in carico non tempestiva potrebbe portare alla morte la persona malata o causare un ulteriorepeggioramento delle condizioni di salute ed autonomia».
Landra descrive i tipi di malati ricoverati: le persone con demenza in fase avanzata sono il gruppo più nutrito, circa il 55% dei degenti. Sono malati con problemi a mantenere la stazione eretta, non sono più in grado di camminare, sono mobilizzati dal letto alla carrozzina e viceversa, sovente non si rendono conto della loro incapacità e tendono ad alzarsi e cadono, spesso invertono il sonno con la veglia. Inoltre,sono totalmente dipendenti nelle attività della vita quotidiana.
Poi ci sono le persone con demenza ‘in fase florida’ e il nucleo Alzheimer che conservano ancora buone competenze motorie. Camminano, spesso ininterrottamente, rischiano di allontanarsi dalla struttura, si urtano, cadono, sono aggressivi verbalmente e fisicamente. E, ancora, ci sono i malati polipatologici non autosufficienti,che rappresentano circa il 30% dei ricoverati, la cui condizione di limitata o nulla autonomia può essere dovuta ad una pluralità di patologie, i cui esiti rendono la persona malata non autosufficiente.
I pazienti che appartengono a questa categoria sono eterogenei: soggetti affetti da varie malattie croniche invalidanti (gravi poliartrosi, esiti di incidenti vascolari cerebrali acuti, malattie neurodegenerative in fase avanzata, bronco pneumopatie croniche, cardiopatieischemiche e/o ipertensive in compenso labile, ecc.) con comorbilità, tra cui importanti deficit sensoriali, demenza lieve, depressione dell’umore, diabete mellito, insufficienza renale cronica.
Pertanto, conclude, oltre alla riorganizzazione delle cure sanitarie residenziali, con l’imperativo di aumentarne il contenuto sanitario, è urgente che gli stessi ospedali riaprano reparti dedicati alla cura dei malati cronici non autosufficienti, specie laddove, con prestazioni sanitarie domiciliari finalmente potenziate, sia presumibile il rientro al domicilio.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)