Guido Valesini Vice Presidente della Società Italiana di Reumatologia (SIR) ha risposto ad alcune domande che riguardano le malattie, cosiddette reumatiche.
Da alcuni mesi la Società Italiana di Reumatologia (SIR) ha preso la decisione di utilizzare sempre e, solo, il termine malattie reumatologiche. Si tratta di una scelta in armonia con quanto deciso da altri organismi scientifici internazionali.
Patologie reumatiche è, infatti, un termine decisamente obsoleto ed impreciso.
Sono in totale oltre 150 malattie, spesso gravi e causa di dolori, tutti potenzialmente invalidanti, che a volte possono determinare danni irreversibili sia dell’apparato locomotore che degli organi interni.
Le malattie reumatologiche risultano in crescita in Italia e in molti altri paesi occidentali. Si calcola che solo nella nostra penisola colpiscano oltre 5 milioni di persone di ogni fascia d’età.
Le donne risultano più esposte al rischio d’insorgenza delle malattie reumatologiche.
Esse presentano, infatti, una particolare predisposizione genetica e ormonale. E’ questa che favorisce lo sviluppo di risposte autoimmuni più aggressive, da parte del nostro organismo e, quindi, anche l’insorgenza dei disturbi.
Solo l’artrite reumatoide, per esempio, colpisce tre volte di più le donne rispetto agli uomini. I fattori di rischio e le cause sono riconducibili ad errati stili di vita fra i quali’eccesso di peso, la tendenza alla sedentarietà, il pericoloso vizio del fumo e l'inquinamento atmosferico, responsabile, secondo recenti ed interessanti studi italiani di alcune malattie, come appunto l'artrite reumatoide.
(Fonte: tratto dall'articolo)