Il Pil cinese nel 2023 è cresciuto del 5,2% in linea con le previsioni, ma al ritmo più lento degli ultimi trent’anni: soprattutto, per il secondo anno consecutivo la popolazione continua a diminuire mentre per la generazione del figlio unico si allontana la prospettiva di trovare un lavoro. Un quadro complicato dall’incremento della popolazione di età pari o superiore a 60 anni, entro il 2035 aumenterà fino a oltre 400 milioni dai circa 280 milioni di oggi prosciugando il sistema pensionistico tra un decennio.
Nel 2023 sono nati 9,02 milioni di bambini (6,39 nascite ogni mille persone), rispetto ai9,56 milioni del 2022. Anche il numero dei morti aumenta, da 10,41 milioni a 11,1 milioni. Ma gli effetti della politica del figlio unico sono sempre più evidenti, nonostante l’abbandono della misura di controllo delle nascite a causa dell’andamento demografico. Il costo della vita e la tendenza dei giovani a sposarsi sempre meno hanno fatto la differenza.
L’altro problema cinese - l’alta disoccupazione giovanile - non accenna a frenare. Nel 2023 il dato si è fermato a 14,9%, almeno quella dei giovani di età compresa tra 16 e 24 anni. Nel calcolo, hanno spiegato i funzionari dell’Ufficio di statistica, è stato utilizzato un nuovo metodo che «rifletterà in modo più accurato l’occupazione dei giovani che entrano nella società». Il sospetto che si voglia evidenziare il meno possibile questo potenziale fattore di protesta sociale rimane.
(Sintesi redatta da: Nardinocchi Guido)