Novanta coppie di Nichelino (Torino) hanno raggiunto i 50 anni di matrimonio e il Comune ha voluto organizzare una grande festa per celebrarli, assieme alle loro famiglie. Testimoni di un’Italia del passato e costruttori della loro comunità di oggi. L'idea è stata dell'assessore alla terza età, Giorgia Ruggiero promossa assieme al sindaco Giampiero Tolardo. Dopo la cerimonia religiosa la giornata è continuata alla bocciofila della città, dove si sono intrecciati i racconti del passato. Come quelli di Eleonora e Giuseppe, 68 anni lei, 73 lui. «Sono originaria della Puglia, lui di Rovigo – racconta la donna -, Abitavo al terzo piano, lui al secondo e mi piaceva suonare il pianoforte. Ha cominciato a mandarmi dei messaggi dal balcone, voleva che suonassi alcune canzoni. Un giorno mi ha scritto un biglietto: lo leggo, voleva che lo sposassi. Avevo 18 anni, lui 23».
Giuseppe e Angela sono invece nati e cresciuti a Nichelino: «Abitavamo vicini, in via Cuneo. Allora la città era diversa, si stava bene. Non era semplice frequentarci all'epoca: i nostri genitori ci seguivano, ci spiavano. Dovevamo fare attenzione. Volevano sapere dove andavamo, chi era la persona con cui ci avevano visto in lontananza. I suoi fratelli – racconta Angela -, hanno fatto tutti la classica fuitina. Noi però no». Altre coppie raccontano di essere scappati per amore, come Pietro e Rosalba. E poi c'è chi si è sposato di nascosto, come in un film di Don Camillo. Una giornata che ha visto la luce dopo mesi di organizzazione e il timore che il Covid ne impedisse la realizzazione. Voluta anche perché, come racconta l’assessore Ruggiero: «Dopo i momenti più drammatici della pandemia volevamo riportare la normalità dello stare insieme e festeggiare un traguardo di vita per decine di nostri concittadini»
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)