L’Organizzazione mondiale della sanità ha creato una rete delle città ‘amiche degli anziani’, e un database dove si possano trovare le iniziative finora intraprese delle varie comunità in una ventina di paesi del mondo, dagli Usa all’Irlanda. Il database, si legge sul sito dell’organizzazione Onu, è solo uno degli elementi di un progetto più vasto dell’Oms per aiutare le città a sviluppare un ambiente per un invecchiamento in salute e attivo, venendo incontro ai bisogni di una popolazione che invecchia sempre di più in tutto il mondo. Secondo l’Oms una città, per essere ‘age-friendly’, deve riconoscere le capacità e le risorse degli anziani, anticipare e rispondere in modo flessibile alle loro necessità, rispettarne le decisioni e stili di vita, proteggere i più vulnerabili, promuovere progetti nelle comunità di inclusione sociale. Da qui l’individuazione degli otto pilastri: il rispetto ad esempio, spiega l’Oms, si riflette nell’accessibilità agli edifici pubblici e spazi di partecipazione, volontariato, divertimento e lavoro, mentre la mancanza di trasporti pubblici affidabili isola chi non guida. E’ importante, conclude l’Oms, che le persone anziane abbiano una buona ragione per uscire e partecipare.
(Fonte: tratto dall'articolo)